mercoledì 24 maggio 2023

La voce di Maria Grazia Palazzo

La voce al primo vagito fu chiara protesta,

non bevve dal materno, tracciando nella carne

un’altra via, guerriera senza fallo

 

E scavava,    macerando stagioni,

rompendo acque di generazioni,        

Metamorfosi, profezie    vicine allo sterno.

 

Destini

 

 

 

/-|-\

 

vegliarde in campo mi conoscete?

Maestrale apre sterrati, avamposti di solitudine,

voci di bosco ruminanti, nell’onda d’urto

tracimAzione in corpo, eccedenza di crisalide,

fino all’anarchia nuda…

 

… amore ab origine, aveva orizzonti di arcano,

res cottidianae per terre fiaccate, calcaree

tra acque e deserti dove il fuoco corre,

macinando esistenze, in stanze somiglianti,

zolle, ricomposte da una stessa ferita, sorelle… *

 

Maria Grazia Palazzo - È nata in valle d’Itria a Martina Franca (Ta) nel 1968 e vive dal 2006 a Monopoli (Ba). Ha esercitato la professione di avvocata per oltre 20 anni. Con la maternità adottiva, ha intrapreso un nuovo percorso di studi, tra studi di genere e teologia. Attualmente è insegnante precaria nella scuola. Ha pubblicato in poesia: Azimuth, (LietoColle Editore 2012), In punta di Piedi (Terra d’Ulivi Edizioni 2017), *Andromeda (i Quaderni del Bardo 2018), Toto Corde (la Vita Felice 2020), Stanza d’Anima (Collettiva Edizioni 2022).

 

 

 

 

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