sabato 20 maggio 2023

La Soyuz è rientrata dall’atmosfera ... versi di Massimiliano Marrani

La Soyuz è rientrata dall’atmosfera

e io non ricordo la terra da cui provieni

 

il perché del volto oscurato

lo scrigno forzato

in una città rasa al suolo a cielo aperto.

 

Ho depredato quanto ho potuto.

Sugli scaffali non c’è più cibo, denaro

ma quattrocento bambini morti

e il tuo ritratto tra le auto.

 

E ogni mattina dimentico

le mani sul letto un po’ più a lungo,

il ghigno sul cuscino vicino

alla check-list delle intenzioni.

 

Alla tv inscenano

l’Allegoria del Buon Governo

e di quello cattivo, col tiranno

sul trono al centro dello schermo.

 

Fuori al piano, l’addetto alle pulizie

spinge l’acqua giù dal vano scale:

sembra un cane, che va incontro al suo padrone

o del sangue da una testa che si rompe.

 

Ti regalo il terremoto del fiore quando s’apre,

l’aria smossa dal timone quando gira

anche se quanto scambiamo non è vero.

 

La fornaia si è fatta sciatta.

Così il suo pane, il suo seno e mia madre

vuole che me ne vada

per poter fumare in pace. Più tardi,

le stelle saranno ragni o chiodi

per tenere su il tendone.

 

Eri l’odore.

Il varco alla moschea. L’arca.

La voce che leggeva Corona

e diceva Es ist Zeit, è tempo.

 

Ora c’è una povertà nelle strade.

Una pozzanghera

duplica il postino all’ingresso

 

e tu dietro che passi

con un’altra faccia.

 

Massimiliano Marrani (1969) è nato a Bologna dove vive e lavora come grafico. Tra le sue pubblicazioni: Jet Lag (Atelier 2008), Anche se gli alberi (LietoColle 2021) e Al largo nella città (Quaderni del Bardo 2021).

 


 

 

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